la Toscana arte e cultura

Le Vie di Dante in Casentino: itinerario ‘Slow’

Un bellissimo itinerario che puoi fare se vieni in Toscana, nel Casentino.

Sarà divertente ripercorrere alcune delle tappe del sommo poeta, durante il suo esilio. Allo stesso tempo avrai l’occasione di visitare e scoprire le attrazioni più belle della nostra valle, a piedi o in e-bike.

L’itinerario in Casentino

L’intero itinerario comprende i comuni di: Montemignaio, Castel San Niccolò, Pratovecchio Stia, Poppi, Chiusi delle Verna, Bibbiena, Chitignano, Subbiano, Talla, Castel Focognano, Ortignano Raggiolo.

In ognuno di questi luoghi troviamo un legame con Dante. Ti consigliamo i posti, secondo noi, assolutamente da non perdere se ci verrai a trovare.

  • Il Castello di Montemignaio e la sua Pieve romanica

Qui Dante iniziò il suo cammino in Casentino e l’incipit del suo viaggio nei mondi dell’aldilà.

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.”

  • Il Castello di Romena e la sua Pieve romanica e il Castello di Porciano

Ivi è Romena, là dov’io falsai
la lega suggellata del Batista;
per ch’io il corpo sù arso lasciai.

Ma s’io vedessi qui l’anima tr

ista
di Guido o d’Alessandro o di lor frate,
per Fonte Branda non darei la vista.”

( XXX canto dell’Inferno)

  • Il Monastero di Camaldoli e il suo Eremo

“Questi altri fuochi tutti contemplanti
uomini fuoro, accesi di quel caldo
che fa nascere i fiori e ’ frutti santi.

Qui è Maccario, qui è Romoaldo,
qui son li frati miei che dentro ai chiostri
fermar li piedi e tennero il cor saldo”.

( Par. XXII 46-51)

  • Badia Prataglia

Dalla località di Badia Prataglia potrai intraprendere meravigliose passeggiate nelle immense faggete del Parco delle Foreste Casentinesi. Durante il cammino vedrai con gli occhi del Poeta alcune delle idilliache vedute, descritte da lui nella Divina Commedia. 

“Ricorditi, lettor, se mai ne l’alpe
ti colse nebbia per la qual vedessi
non altrimenti che per pelle talpe,

come, quando i vapori umidi e spessi
a diradar cominciansi, la spera
del sol debilemente entra per essi;

e fia la tua imagine leggera
in giugnere a veder com’io rividi
lo sole in pria, che già nel corcar era.

Sì, pareggiando i miei co’ passi fidi
del mio maestro, usci’ fuor di tal nube
ai raggi morti già ne’ bassi lidi”

( Purg. VXII 1-12)

  • Il Santuario di san Francesco a La Verna

Ancora una volta, ti troverai immerso nella natura incontaminata delle Foreste Casentinesi. Raggiungerai il Monte Sacro per eccellenza: il Sacro Monte della Verna dove San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, ricevette la Sacre Stigmate, nel 1224.

“nel crudo sasso intra Tevero e Arno
da Cristo prese l’ultimo sigillo,
che le sue membra due anni portarno”

( Par. XI 106-108)

Cosa vedere:

  1. La Cappella delle Stigmate, caratterizzata da una meravigliosa terracotta invetriata di Andrea della Robbia
  2. ll letto di San Francesco che si trova in una grotta
  3. Il Sasso Spicco e poi entra nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, dove apprezzerai pregevolissime robbiane
  4. La vista e l’incantevole panorama su tutta la valle del Casentino
  • Bibbiena

Un grazioso borgo storico, città della fotografia. Potrai ammirare bellissimi scatti fotografici tra un viottolo e l’altro.

Cosa vedere:

  1. La Chiesa della Madonna del Sasso
  2. La Pieve di Bibbiena dedicata a Sant’ippolito e San Donato. Sulla vetrata è rappresentato l’incontro tra Dante, Virgilio e l’anima di Buonconte da Montefeltro, capitano ghibellino morto a Campaldino. Devi sapere che, il poeta avete compartecipato alla battaglia, nelle file dei guelfi. Prendendo spunto dalla vicenda pone una domanda a Buonconte:

“Qual forza o qual ventura
ti travïò sì fuor di Campaldino,
che non si seppe mai tua sepultura?”.

( Purg. V 88-93)

“Lo corpo mio gelato in su la foce
trovò l’Archian rubesto; e quel sospinse
ne l’Arno, e sciolse al mio petto la croce

ch’i’ fe’ di me quando ’l dolor mi vinse;
voltòmmi per le ripe e per lo fondo,
poi di sua preda mi coperse e cinse”

( Purg. V 124-129)

  • Raggiolo

Uno dei borghi più belli d’Italia. Un piccolo borgo di pietra, un labirinta dell’anima. Un luogo in cui perdersi, una dimensione in cui ritrovarsi.

“Quando li piedi suoi lasciar la fretta,
che l’onestade ad ogn’ atto dismaga,
la mente mia, che prima era ristretta

lo ‘ntento rallargò, sì come vaga,
e diedi ‘l viso mio incontr’ al poggio
che ‘nverso ‘l ciel più alto si dislaga”

( Purg. III 10-15)

  • Il Castello di Poppi

Considerato uno dei 10 castelli più belli d’Italia. Il suo borgo è uno de “I Borghi più Belli d’Italia”:

Perché vale la pena visitarlo:

  1. Rivivere per intero la battaglia di Campaldino tra Guelfi e Ghibellini, grazie al plastico che la riproduce.
  2. Visitare le sale tra cui il bellissimo Salone delle Feste
  3. Ammirare i locali della Cappella dei Conti Guidi tutta dipinta da Taddeo Gaddi, primo allievo di Giotto
  4. Godere della bellissima veduta sulla valle, salendo dalla torre del castello

SOCIETA AGRICOLA CASA ROSSI - P.IVA 02234360515 | PRIVACY - COOKIE